Nel marzo del 1975 appariva al cinema la trasposizione dei racconti di Paolo Villaggio, per la regia di Luciano Salce. Fantozzi si colloca tra Paperino e Kafka: maschera, romanzo, film e lingua, fino a farsi aggettivo. Un personaggio anti-sordiano, vessato e inutile, incapace: Villaggio su L’Unità lo fece diventare leghista quando la Lega era forte, oggi reincarnato ancora chi sta dieci passi dietro il sire, fa jogging e aspetta gli scatti in ditta, nella politica e nella vita